Doppio fallo: innovare con lo stesso mindset, decidere senza simulare

Doppio fallo: innovare con lo stesso mindset, decidere senza simulare

L’errore strategico più frequente nelle organizzazioni: voler innovare senza adattare prima il mindset, e decidere senza simulare.

Conoscete un'organizzazione che dice di non voler innovare?

Tutte, vogliono innovare, giusto? Peccato siano poche quelle che accettano la sfida e comrpendano cosa significa realmente innovare.

Innovare non è avere un’idea brillante. Le idee non mancano, non è questo il problema.

Il problema è un altro ed è doppio: da una parte insistere a innovare senza adattare prima il mindset al contesto e dall'altra l'incapacità di simulare scelte e decisioni prima che diventino costi, errori, sprechi.

Senza un'adeguata cultura organizzativa, un'azienda non sarà mai innovativa. Al più continuerà ad essere opportunista e conservatrice.

Innovare, invece, richiede provare e sperimentare e, per definizione, ciò implica continuare a provare ed a sbagliare alla ricerca del risultato desiderato, altrimenti non sarebbe sperimentazione, bensì esecuzione di una conoscenza già acquisita.

L'unica certezza nel processo di innovazione è il desiderio costante di imparare dagli errori per esplorare nuovi territori e raggiungere risultati inattesi. Innovazioni, appunto.

Nessuna innovazione nasce senza passare attraverso l’errore.

Una buona cultura organizzativa è il terreno fertile che incoraggia il pensiero innovativo, grazie al quale le persone imparano prendere nuove decisioni con un mindset diverso da quello di ieri.

Qui nasce il primo errore sistemico: le aziende inseguono l’innovazione mantenendo gli stessi comportamenti.

Vogliono cambiare mercati, prodotti, modelli di business, ma non vogliono cambiare abitudini, gli incentivi, le dinamiche interne.

Il risultato prevedibile è: innovazione annunciata, innovazione promessa, innovazione rimandata.

Il secondo errore è speculare al primo: durante il processo di innovazione, manca il modo per testare le decisioni prima che diventino costi, errori, sprechi.

Serve un ambiente sicuro dove testare le scelte prima che diventino costi, un luogo sicuro dove capire prima gli effetti delle scelte, senza tuttavia pagarne le conseguenze alla fine.

Ed è qui che si chiude il cerchio. Il mio lavoro di culture transformation strategist e innovation coach sulla cultura organizzativa guidata dal purpose, impatta sul modo in cui un’organizzazione pensa, agisce, decide.

Aipermind con la sua piattaforma, impatta sul modo in cui un’organizzazione valuta decisioni strategiche prima di investirci tempo e risorse.

Cultura e simulazione sono due leve nello stesso processo:

Purpose → Cultura → Decisioni → Simulazioni → Apprendimento → Crescita

Senza il mindset adeguato, simulare è inutile.

Quando simulazione e mindset sono integrati, il rischio del percorso d’innovazione si riduce. Non si procede più per intuito a indovinare, ma per rapidi cicli iterativi di apprendimento.

L’innovazione non è magia. È un processo scientifico che richiede disciplina, lucidità.

È la capacità di collegare ciò che un’organizzazione è a ciò che vuole diventare, e di testare quel percorso prima di intraprenderlo.

In fin dei conti, questa è l'essenza più pura della mia collaborazione con Aipermind ed il motivo per cui credo che il futuro dell’innovazione è sempre più una questione di mindset e di simulazione in ambienti digitali controllati.

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